giovedì 28 febbraio 2013

Dimmi dove ti siedi e ti dirò chi sei # 0.1

A volte sei convinto di sapere quasi tutto di qualcuno, ma in seguito, durante un viaggio ti accorgi di non conoscere nulla o soltanto una millesima parte. Infatti alcuni tragitti di media durata ti permettono di focalizzare coloro che ti circondano. Timidi, invadenti, irrequieti, dipendenti dalle nuove tecnologie, totalmente estroversi, ritardatari cronici, cafoni ed "esperti di sguardi ammiccanti". Il pullman diventa una sorta di acquario che contiene pesci di differenti specie. Ultimamente l'autista accende la radio prima della partenza. Per chi siede nelle prime file è impossibile non ascoltare il tipo "777". Commenta ogni singola parola proveniente dalla radio. "Papa Benedetto XVI lascerà il Vaticano" "Beh, ha una certa età, al suo posto me ne andrei su qualche isola". ""Ed ora una canzone di Britney Spears" "Ah, si questa fa oooooooooh e non uont me yuuuu", "E' in arrivo la pioggia.." "Lo sappiamo anche noi". C'è  invece chi la radio non la ascolta, ma indossa le cuffie e ti costringe a sentire le sue lagne ad alto volume. Questo provoca il cosidetto "ascolto involontario". Nella maggioranza dei casi il tipo possiede la raccolta compleata di Gigi d'Alessio. Qualcuno si diverte ad occupare contemporaneamente quattro sedili. Giacca. Computer. Giornale. Se stesso. Tu provi a passare e così lui ne prende atto e involontariamente procede con l'accavallamento delle gambe nel corridoio (no, non pensate a "Basic Instinct"). C'è anche chi è abbonato e ti saluta a giorni alterni. "Oggi mi ricordo di te, domani si vedrà". Una nuova entrata è rappresentata dall' "ipse dixit" ovvero colui che nell'atto di scendere le scalette e dirigersi verso l'uscita pronuncia la frase del giorno. Nel 99 % dei casi parole banali e scontate. "Oggi c'è il sole" "E' finita la carta per i biglietti" "La corsa delle sei parte alle 18".Ultimamente il pullman si è trasformato in una sorta di "Porta a Porta" anche per via delle elezioni regionali e nazionali. Urla, grida, incitazioni, commenti, suggerimenti. E' stato divertente, all'inizio. Il secondo giorno erano ancora tutti appollaiati dietro di me (per la cronaca sono la ragazza del sorriso, della cioccolata e del quotidiano).  Mi piacerebbe descrivervi alcuni siparietti che lasciano poco spazio all'immaginazione, ma in questo momento voglio soltanto mangiare un gelato fritto. Buon weekend a tutti!;D Il mio inizierà domani sera a Roma. Augh!;D

Una signora non riesce ad alzare il bracciolo del sedile.
Signora: "Come si fa a far diventare questo coso duro?"
Autista:"Beh, se non ci riuscite a questa età vedete un pò voi.. Dovete spingere prima indietro e poi in avanti".
Intruso con sguardo ammiccante:"Vi ricordo che siete entrambi sposati!Signora, lui le diceva di fare così.."

mercoledì 27 febbraio 2013

Nessun sogno è mai soltanto sogno.

A febbraio ripenso sempre ad un libro "Doppio sogno"  di Arthur Schnitzler.
Questa volta la fotina l'ha scattata mio fra ed io l'ho modificata :P
"L'orologio della torre del municipio scoccò le sette e mezzo. D'altronde non importava che ora fosse; il tempo gli era completamente indifferente. Non provava interesse per nulla e per nessuno. Sentì una leggera compassione per se stesso. Molto fuggevolmente, non proprio come un proposito, gli venne l'idea di recarsi a una qualsiasi stazione, partire, non importava per dove, sparire per tutti coloro che lo avevano conosciuto, ricomparire in qualche luogo all'estero e incominciare una nuova vita, sotto spoglie diverse. Si ricordò di certi strani casi clinici che conosceva dai libri di psichiatria, delle cosiddette doppie esistenze: un uomo spariva improvvisamente dalla vita normale, veniva dato per disperso, ritornava dopo pochi mesi o dopo anni, senza ricordare dove era stato tutto quel tempo, finché in seguito qualcuno con cui s'era incontrato da qualche parte in un paese lontano lo riconosceva, ma lui non aveva più memoria di nulla. E in forma più lieve a più d'uno doveva capitare la stessa cosa. Per esempio dopo aver fatto un sogno? Certo, ci si ricordava… Ma sicuramente c'erano anche dei sogni che si dimenticavano del tutto, dei quali non restava più traccia, tranne un certo strano stato d'animo, uno stordimento misterioso. Oppure si ricordavano solo più tardi, molto più tardi, e non si sapeva più se si era fatta un'esperienza reale o soltanto sognato. Soltanto… soltanto…!"

mercoledì 13 febbraio 2013

Con un poco di zucchero il 14 va giù xD

14 febbraio. C'è chi lo ama e chi lo odia. E chi se ne frega. Vi auguro di trascorrere una bella giornata. Oggi non ho potuto fare a meno di fotografare queste bustine di zucchero..ehehe..davvero carine!;D
"No, nemmeno io aspiro a tanto. Mi basterebbe poter fare i capricci. Questa perfetta libertà. Mettiamo che io ti dicessi: "Ho voglia di mangiare una torta alle fragole", e che tu lasciassi perdere tutto il resto per correre a comprarla. Tu ritorni col fiatone e dici: "Ecco, Midori, la tua torta di fragole", e io rispondo: " Ah, ma adesso non mi va più", e la butto dalla finestra. Ecco, questo è quello che cerco".
"A me sembra che non c’entri niente con l’amore" dissi io esterefatto.
"C’entra e come.E’ solo che tu non lo sai" disse Midori. "A volte per una donna queste cose sono molto importanti".
"Cosa?Scagliare torte di fragole fuori dalla finestra?"
"Anche. In un caso del genere vorrei che lui mi dicesse: "Ho capito, Midori. Avrei dovuto immaginare da solo che ti sarebbe passata la voglia di torta di fragole.Sono uno stupido,senza spina dorsale, una merda di cavallo. Per farmi perdonare andrò subito a comprare qualche altra cosa. Cosa vorresti?Una mousse al cioccolato?una cheesecake?"
"E allora?"
"Lo amerei quanto merita per quello che ha fatto per me."
"Mi sembra un ragionamento piuttosto folle".
"Pero’ per me l’amore è questo.Anche se nessuno mi capisce", disse Midori scrollando leggermente la testa sulla mia spalla. "Per un certo tipo di persone l’amore comincia anche da cose terribilmente piccole o addirittura triviali,o non comincia affatto". (Norwegian Wood, Haruki Murakami)

sabato 9 febbraio 2013

Incontri ravvicinati #1 "Un tipo curioso"

E' una mattina come le altre. Fa freddo e sono al capolinea dei pullman. Siamo in due. Io e un altro. Ad un certo punto il tipo mi guarda e inizia a parlare. Dopo due battute si presenta ed esclama:"Mi ricordo di te!Ti ho vista venerdì sulla corsa..bla bla". Penso:"Sarà un tipo mnemonico, dai..". Saliamo sul pullman. Inizia a parlare in modalità non stop. Mi chiede come mai viaggio tutti i giorni. Beh, non posso mentire dato che scendo prima di lui e la mia fermata lascia poco spazio all'immaginazione. Le domande raddoppiano ad una velocità esponenziale. "Dove hai detto che abiti?" mi chiede all'improvviso. Prontamente rispondo:"Semplice, non te l'ho detto". Mi dice che è sposato ed ha un figlio. Viaggia ogni quindici giorni. Torna in Calabria. Lavora lì, nella sua terra natìa. Sono stanca. Rispondo a monosillabi. Non mi va di dargli confidenza, anche se lui inizia a pretenderla. Decido di entrare in azione. Sposto l'attenzione sulla moglie. "Dunque lei che fa?" sperando che lui la chiami e smetta di parlarmi. Inizia a fare progetti. "Ci vediamo il primo febbraio. Ti terrò il posto" mi dice sorridendo. Lo guardo sconvolta e controbatto:"Tranquillo, non preoccuparti. Mi siedo dove capita.". E' inutile. Lui non demorde. E inizia a parlarmi di statistiche. Il costo degli ombrelloni in estate in diverse località calabresi. "Sei mai stata in Calabria?" mi chiede. "Si, ma poche ore. Spero di tornarci con il mio ragazzo" rispondo. Lui non batte ciglio. "Cavoli, non ha funzionato. Non importa, tra qualche minuto scenderò da questo mezzo di locomozione". Il saluto suona come una minaccia:"Ci vediamo il primo febbraio. Ti aspetto al solito posto!". "Perchè abbiamo un posto, ora?" penso. Scendo dal pullman e respiro. "Bye bye marpions!".

"Domani torna Cicciobello!" mi dice l'autista. "Chi?" chiedo incuriosita. "Il tipo che parla in continuazione. Tranquilla, ti farò salire dietro così non ti darà fastidio" risponde facendomi l'occhiolino.

Salgo. Il tipo è seduto in prima fila. Riconosco la sua voce. E' alle prese con delle signore. Siamo in anticipo sulla tabella di marcia, così facciamo una sosta in prossimità della fermata. Scendo e scappo verso la stazione. Sento il mio nome galleggiare nell'aria. Sarà colpa della paranoia. Alla partenza sento il tipo che chiede all'autista:"E Anastasia?". Scivolo lentamente sul sedile sperando che non mi veda. E' fatta. Anas-Marpione 1-0.

E' martedì. "Sicuramente ieri avrà preso l'altra corsa" esclamo soddisfatta sfogliando il giornale. Ad un certo punto vedo una sagoma che mi ricorda vagamente il marpione. "Anastasiaaaaaaaaaaaaa!Ciaoooooo!Ci siamo rivisti, eh?" mi dice sorridendo. "Ciao, ma non dovevi prendere il pullman ieri?" chiedo incredula. "No, vedi che hai sbagliato. Il venerdì torno qui e il martedì torno in Calabria. Ora che ci siamo andiamo al bar. E' presto. Ti offro un tè, un cornetto..dai.." mi dice abbassandosi il cappuccio. "Non preoccuparti. Grazie, ma non mi va nulla" rispondo. "Sai venerdì ti ho cercata. Ti ho anche chiamata. Correvi verso la stazione. Ti avevo tenuto il posto..". In quel momento ho capito che la mia non era stata una sensazione, ma qualcuno mi aveva chiamato davvero quel venerdì. Inizia a parlare come sempre. Non ce la posso fare. Decido di lanciare un segnale. Lui mi dà l'input. Mi chiede alcune nformazioni e curiosità sulle uova di Pasqua. Ottimo. "Durante il progetto del 2011 un tipo ha chiesto tre uova personalizzate. Una per la moglie e due per le amanti. E' davvero un verme. Non tollero queste cose. Se una persona è sposata ed ha dei figli deve risolvere i problemi in famiglia. Che senso ha comportarsi in questo modo?" gli chiedo guardandolo negli occhi. Lui, in evidente stato di imbarazzo, risponde:"Un mio amico aveva l'amante. Mi disse che costava troppo e infatti dopo un pò ha mollato la spugna...". In ogni caso il messaggio è stato colto. Ha cambiato atteggiamento. Le domande sono diminuite. E la moglie l'ha chiamato al telefono.

"A volte ci si ritrova senza saperlo nella tela del ragno. E' difficile uscirne. Bisogna aggrapparsi delicatamente al filo, allontanarsi dal centro e dirigersi verso l'uscita." Anastasia

sabato 2 febbraio 2013

My present xD

Qualche settimana fa ho iniziato a lavorare (evento!!!!!xD). Sono stata ricontattata da un'azienda dolciaria presso la quale ho svolto in passato il Progetto Leonardo da Vinci. Il mio compito è il seguente: sostituire la mia ex tutor in maternità ovvero occuparmi del controllo di qualità aziendale. Cinque ore lavorative al giorno e non otto (beh, altrimenti avrebbero dovuto "assorbirmi" al termine dei nove mesi). In ogni caso esco di casa alle 7,15 e torno alle 17,30 dato che l'azienda non è vicina e mi conviene andare in pullman. Ogni giorno conosco persone diverse. E' come tuffarsi da una vasca nell'altra. Alcuni mi stimano, altri mi hanno accettata, altri ancora mi vedono come una "cacciatrice di taglie". Non è facile far notare gli "errori" a chi li commette. In ogni caso non lo considero il lavoro della mia vita, ma un'ulteriore esperienza. Continuo a studiare per il concorso e a collaborare con il WWF. L'altra sera il presidente mi ha detto:"Sei la ragazza più impegnata che conosca. Vai a Londra, torni, lavori, fai volontariato, ora vai lì..ora segui il corso là..sei una fonte inesauribile di energie!". Mi ha fatto sorridere. Invece, il veterinario, con il quale ho svolto alcune attività in veste di volontaria mi ha scritto che  gli mancherà il mio sguardo "entusiasta". Ora sapete tutto (o quasi):P Vi auguro una buona domenica ;D

"Ricordati che il miglior medico è la natura: guarisce i due terzi delle malattie e non parla male dei colleghi" (Galeno)