venerdì 8 marzo 2013

Un viaggio # 0.2

Tramonto su Fiumicino :P
La riuscita di un viaggio sul pullman dipende da diversi fattori. la comodità del sedile, il passeggero vicino, il panorama, la temperatura interna, la competenza dell'autista. Spesso mi chiedo quale mente contorta abbia avuto l'idea di progettare determinati tipi di braccioli. Erano meglio quelli degli anni '90. Uno scatto e si alzavano. Ora bisogna spingere indietro, poi in avanti e poi non si sa...nessuno dei cinquanta viaggiatori l'ha ancora capito. Resta un mistero anche per l'autista. In ogni caso mi piace sedermi vicino al finestrino. Osservare l'alternarsi dei paesaggi. Spesso oltre i prati, gli alberi, gli edifici vi sono le piazzole di sosta. Lo scenario è immobile. Auto ferma. Portiera aperta. Uomo di spalle. E' così difficile provare a nascondersi o trovare un bar?Interrogativo irrisolto. Saltiamo direttamente all'ultimo punto: l'autista. Qui si potrebbe scrivere un libro. C'è l'autista che sorpassa tutti e quello che non sorpassa mai. L'autista che accende la radio per ascoltare soltanto le condizioni meteo ed abbassa il volume quando vi sono le canzoni rock. Quello che invece porta da casa una compilation di tarantelle. Oppure quello che preferisce il silenzio e pretende che venga rispettato. C'è qualcuno che non vuole starsene zitto e  prova a cercare un compagno di viaggio (alias cavia) per ridere e scherzare. Qualcun altro che vede così tanta gente da raccontare ormai tutti i giorni le stesse cose. Quello che ha trentacinque anni e ci prova con tutte con la speranza di trovare una pseudo anima gemella et similia. C'è quello che ti saluta quando scendi e quello che invece si scoccia di mettere la freccia e lasciarti sull'apposita piazzola. Fortunatamente non ascolto tarantelle. Sulla mia tratta vi sono altre tipologie di autisti. Una cosa è certa. Nessun viaggio è uguale. Stesso percorso, stesso paesaggio, stesse persone. C'è sempre qualcosa che cambia. Forse la nostra percezione verso il mondo esterno.

"Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" (John Steinbeck)
Tramonto su Fiumicino :P




2 commenti:

  1. Il viaggio è una grande metafora.
    E ogni viaggio -è vero- è diverso.
    Ed è giusto così.

    Anche io odio i braccioli che non si sa che laurea devi avere per capire come si bloccano.
    Ma odio anche quelli dei pullman vecchi, che sono fissi con il tubo di ferro spesso arrugginito (mi sanno di sporco...)

    Moz-

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    1. ..muahauah..per fortuna quei cosi di ferro non li ho ancora visti :P sono di gomma xD buon weekend =)

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